Parigi si prepara a una nuova svolta urbanistica: 500 strade verranno progressivamente chiuse al traffico automobilistico per lasciare spazio a pedoni, ciclisti e aree verdi. La decisione nasce da un referendum consultivo tenutosi il 23 marzo, che ha visto il 66% dei votanti esprimersi a favore del progetto promosso dalla sindaca Anne Hidalgo. Un’affluenza ridotta – appena il 4% degli aventi diritto – non ha impedito però alla prima cittadina di annunciare l’immediato avvio degli studi di fattibilità, segnando l’ennesimo passo nel percorso di transizione ecologica della capitale francese.
Il piano prevede interventi in ciascuno dei 20 arrondissement, con la chiusura di 6-8 strade per quartiere, per un totale stimato di circa 10mila parcheggi eliminati. Al loro posto, nuovi spazi pubblici verdi, percorsi ciclabili e zone pedonali. I lavori richiederanno dai tre ai quattro anni, con un investimento di circa 500mila euro per ogni via interessata.
Questa iniziativa si inserisce in una visione urbanistica coerente con quella che Hidalgo ha perseguito dal suo insediamento nel 2014, ispirata al concetto di “città dei 15 minuti”: un modello urbano in cui ogni cittadino può raggiungere lavoro, scuola, servizi e aree ricreative in un quarto d’ora a piedi o in bici.

Le recenti consultazioni popolari – dalla messa al bando dei monopattini elettrici a noleggio all’aumento delle tariffe di parcheggio per i Suv – confermano una linea d’azione chiara: meno spazio per i veicoli privati, più vivibilità urbana. Eppure, le critiche non mancano. L’opposizione accusa il Comune di aver promosso il referendum senza fornire dettagli concreti sull’impatto della misura sulla circolazione, soprattutto per i residenti delle periferie o per chi raggiunge la città da fuori. I “no” si sono concentrati infatti nei quartieri centrali più conservatori, come il settimo, ottavo e sedicesimo arrondissement.
Nonostante la resistenza, la trasformazione della Ville Lumière in “Ville Pédestre” prosegue. Tuttavia, Parigi deve ancora colmare un gap rispetto ad altre capitali europee in termini di infrastrutture permeabili: solo il 26% della superficie urbana è occupata da parchi, viali alberati e specchi d’acqua, contro una media europea del 41%.
Nonostante il suo mandato in scadenza nel 2026 e l’intenzione dichiarata di non ricandidarsi, Hidalgo comunque sembra intenzionata a lasciare un segno profondo nel tessuto urbano parigino.
Immagine di apertura: Parigi, Francia. Foto Datingjungle via Unsplash